Parma

Plesso Scolastico a Parma
Concorso

Una nuova trama
Il progetto per la “Scuola nel Parco” è inquadrato all’interno di una più ampia riflessione su un brano di Parma connotato dalla costellazione di parchi ad aree verdi protagoniste della parcellizzazione della struttura urbana di questa parte di città. Il progetto per l’insediamento “civile”, all’interno del quale troveranno sedime due Scuole e l’Archivio di Stato, vuole reinterpretare l’immagine consolidata di un grande sistema di giardini urbani. Il principio è strutturato secondo una sequenza di aree verdi e corti giustapposte, tra le quali si possano insinuare gli “spazi abitati”. L’architettura si esprime attraverso l’idea di un recinto protettivo e diffuso nel verde in cui trovino luogo spazi di relazione, spazi didattici, ludici e “paesaggi vegetali sperimentali”. La struttura compositiva del progetto parte dal modulo del cluster didattico che è l’oggetto semantico della scuola. Il cluster rappresenta il perno della vita scolastica dello studente tanto da poter assurgere a elemento di organizzazione compositiva tanto della Scuola quanto dello spazio urbano, secondo principi di reiterazione seriale e variazione delle modalità di aggregazione ed articolazione spaziale. Quest’ultima si sviluppa attraverso lo slittamento della matrice di base lungo degli assi trasversali e paralleli, enfatizzando la variazione altimetrica di alcuni volumi che corrispondono, non a caso, agli spazi comuni dei cluster. La trama modulare, o serie lineare, si distende sull’area esprimendo una massa architettonica a scala urbana laddove deve ospitare le attività scolastiche e civiche, mentre rimane filigrana bidimensionale quando interviene nel disegnare percorsi pedonali e ambiti di fruizione del parco circostante. Il carattere consolidato nell’immaginario collettivo di “parco urbano” è ulteriormente rafforzato dalla previsione di una nuova massa arborea che si dispone su due sistemi: un primo si esprime in una geometria “padana” di filari a ricalcare alcuni segni della matrice di base e definendo continue “stanze ambientali”; un secondo sistema occupa, con masse più compatte e informi di vegetazione, i campi inclusi tra filari e percorsi dando vita ad una vera “selva” controllata.
Il progetto della scuola si configura a partire dalla sua cellula architettonica basilare, il cluster, composto dalle aule di una sezione, dagli spazi comuni di pertinenza e da un patio per le attività didattiche all’esterno. Questo modulo definisce, in aggregazione seriale, l’architettura complessiva della scuola, attraverso un processo di reiterazione nel quale la palestra, l’auditorium e la mensa, fanno da necessarie eccezioni. La struttura tipologica e formale della scuola si esprime attraverso l’idea della “elementarità delle forme” quale modello sociale ideale per gli studenti in cui si innestano i laboratori. Un modello in cui la semplificazione dei sistemi formativi, come di quelli relazionali, consenta una maggiore comprensione della struttura scolastica e di quella sociale. All’interno di uno schema tipologico e formale chiaro, gli “abitanti” della scuola potranno scoprire ed apprezzare una complessità spaziale dovuta alla constante alternanza di spazi compressi e improvvisamente dilatati in doppi volumi o verso corti, che costituiscono i dispositivi di compenetrazioni ed osmosi tra esterno ed interno attraverso la sezione. L’architettura, in un gioco fra i tempi, nel suo complesso si presenta alla città in forma estremamente sintetica e riconoscibile come un basamento, caratterizzato da una pigmentazione rossastra in grado di richiamare un’antica “tradizione” cromatica emiliana, sormontato da volumi traslucidi. Questi ultimi raccontano la metrica spaziale e funzionale interna, ma diventano allo stesso tempo dei contrappunti paesaggistici del testo urbano nel quale si collocano.
L’edificio scolastico è caratterizzato da ambienti di apprendimento dinamici e polivalenti, connessi alla comunità locale e al territorio (civic center) e in grado di supportare le attività di ricerca, la collaborazione e l’apprendimento personalizzato. La cellula base del cluster si organizza principalmente sulla struttura didattica della sezione, includendo al proprio interno il ciclo complessivo del triennio. Alle tre aule affiancate corrispondono due spazi comuni alla sezione, uno interno e uno esterno, con i quali sono in stretta relazione spaziale. I due spazi comuni sono a loro volta caratterizzati da una diversa connotazione spaziale rispetto alle aule: lo spazio comune interno è articolato in una doppia altezza, che corrisponde al volume traslucido visibile dall’esterno, definendo un rapporto filtrato ma intenso con la luce naturale. Lo spazio per la didattica all’esterno, nelle corti, determina un rapporto esclusivo con il cielo in relazione diretta con la luce naturale e la vegetazione. Il tempo, fattore fondamentale nella vita umana, viene così rappresentato nella sovrapposizione relazionale tra tempo cronologico (orari scolastici) e tempo meteorologico (cognizione delle stagioni).
Architettura
Michelangelo Pivetta
Francesco Messina
Fabio Gnassi
Vincenzo Moschetti
Andrea Benelli
Edoardo Fanteria
Giulia Miniaci
Strutture e Impianti
AEI Ingegneria srl
Niccolò De Robertis
Tecnologia e Sostenibilità
Paola Gallo
Ilaria Massini
Anno
2020